Chitarra, Voce, Armonica, Charango, Banjo, Percussioni
Fabrizio Sulliotti nasce a Cagliari nel 1961 e intraprende lo studio dello strumento all'età di sei anni iniziando la sua attività in pubblico nel 1976 prevalentemente in teatri piazze radio e tv private. Già nel 1978 partecipa col suo gruppo alla rassegna nazionale "Cento città ", organizzata dalla R.C.A per la scoperta di nuovi talenti, arrivando in semifinale. A partire dal 1986 forma un duo stabile con Giuseppe Dettori (collaboratore e corista di Eros Ramazzotti, Ron ecc.) lavorando come musicista di supporto per conto di artisti del calibro di Ivan Graziani, Matia Bazar, Piero Marras, Collage, Tazenda, Camaleonti, Camerini ecc. Dagl' ultimi anni '80 fino alla metà degli anni '90 fa parte di numerosi gruppi come: la "Stage Band ", apprezzata band di musica country, fino al 1997 anno in cui incomincia la sua attività come musicista da studio, incidendo per conto di artisti regionali e nazionali ( le tracce da lui incise si possono per esempio ascoltare nell'ultima raccolta di brani di Piero Marras dal titolo "Fuori campo") e come compositore; sia con lavori propri che per conto e in collaborazione di altri musicisti.
Sono molto apprezzate, infatti, le sue composizioni esclusivamente strumentali utilizzate come colonne sonore per documentari e films per la produzione cinematografica e televisiva nazionale ed internazionale. Alcune di queste sono state raccolte in una compilation dal titolo "Musica alla mano" come ad esempio una delle sue ultime composizioni dal titolo "Aurora" (versione completa scaricabile gratuitamente). che fa parte della colonna sonora di un documentario televisivo sulla storia della Costa Smeralda intitolato "Da lu monti a lu monti" edito in formato DVD dalla Master Video per il mercato europeo.
In contemporanea all'attuale militanza nei D.O.C. Sound, sua ultima formazione unplugged ,ha svolto attività concertistica, con una piccola orchestra di cinque elementi, assieme al coro polifonico di Santa Cecilia di Sassari. Con quest'ultimo, suonando oltre alla chitarra anche strumenti etnici come: il Charango, ha partecipato nel dicembre del 1999 al Festival Internazionale di Cori (presieduto da Electo Silva) eseguendo cinque concerti nelle città di Santiago de Cuba e l' Havana in centro America. Prende parte spesso a manifestazioni di interesse nazionale come il concerto tenutosi per la commemorazione ad un anno dalla scomparsa di Fabrizio De Andrè. E' un chitarrista assolutamente "finger style e finger picking" e cura sia le parti solistiche di sua competenza che le ritmiche e le percussioni nelle performances live con i D.O.C. Sound. I suoi strumenti preferiti ,eccetto la chitarra, sono gran parte degli strumenti a corde ed infatti utilizza anche il banjo 5 corde ma non disdegna comunque l'uso dell' armonica blues e di percussioni varie come: maracas, bonghi, cymbals,clave ecc. come si può notare dalle ultime incisioni. Nei due lavori intitolati Acoustic Machine vol. 1 e 2 , oltre alla parte strumentale , canta nella maggior parte dei brani "cover" in lingua inglese nei quali suona anche con la tecnica "slide", di cui è appassionato, con l'ausilio di vari bottleneck tra i quali alcuni da lui costruiti.
Nel terzo lavoro Acoustic Machine Vol°3 utilizza tre nuovi strumenti :Il Banjo (con tecnica bluegrass) il Charango, e per la prima volta i Sikus andini, dando un colore assolutamente World Music alla registrazione. Questi nuovi strumenti vengono suonati anche nella quarta ed ultima raccolta di brani cover dal titolo "D.O.C. Sound MMIV d. C." dove si può apprezzare il suono inusuale assolutamente etnico del Charango che si sposa con suoni più propriamente europei in brani famosi come "Message in a bottle" dei Police. Nelle sue performances live, si serve di una chitarra Ovation o di una Gibson Chet Atkins entrambe con corde in nylon senza alcuna modifica nella preamplificazione interna standard dello strumento mentre in studio di registrazione introduce anche chitarre acustiche con corde in acciaio come Taylor o Martin. In ogni caso è convinto di aver trovato, al momento, un giusto equilibrio assieme agli altri due musicisti del gruppo : Mauro e Giuseppe; per portare avanti un progetto di musica live assolutamente acustica e a "Denominazione Di Origine Controllata" (ovvero D.O.C.) come il nome che li contraddistingue.
Strumentazione
Usa chitarre con corde in nylon come una "Ovation" ® natural classic made in USA del 1991 con preamplificatore e pickup piezoelettrico creato appositamente per l'Ovation.

In questa chitarra monta corde ad alta tensione come le: D'Addario Pro Artè hard tension set EJ46 ( calibro : .028 - .032 - .041 - .030 - .036 - .044 ) oppure le: Augustine alta tensione pacco blue ( talvolta con i tre bassi prelevati dal set a super alta tensione che hanno buccia rossa per i bassi e viola per i cantini).
Per alcuni anni ha usato corde della Adamas le: "Kaman" made in USA (sono le corde che vengono prodotte per l'Ovation e montate in fabbrica) oppure corde della: Hannabach silver special High tension set 815HT.
Comunque ritiene attualmente di aver trovato un suono molto equilibrato con le D'Addario.
La chitarra Ovation ® si può sentire nei primi tre CD anche in situazioni live.
Nel quarto CD usa la sua Gibson Chet Atkins Studio ® made in USA del 1997 modello CEC Natural solid body acoustic (con camere tonali senza buca)

con le corde in nylon sempre dello stesso tipo per un suono più grosso specialmente per i bassi anche per le situazioni live.
La chitarra monta un trasduttore piezoelettrico tipo: Gibson HEX Piezo con un controllo di volume per ogni corda.
Per un suono più blues usa una Yamaha ® APX 7 acustica

con corde in acciaio D'Addario set .011 ma solo per brani in accordature aperte di SOL e di RE oppure corde Elixir Polyweb muta 012 o D'Addario EXP11 set .012, se la usa per sessioni ritmiche o particolari accordature semiaperte come RE LA SOL RE LA RE Questa è l'unica chitarra dove ha installato un pick up L.R. Baggs ® Element Active undersaddle transducer system (per chitarre con corde d'acciaio) che ritiene avere un ottima risposta in frequenza e un perfetto equilibrio del suono con il minimo ingombro all'interno della chitarra.
In studio utilizza per le acustiche, la Taylor ® 414CE di Giuseppe.
Con le accordature aperte è solito utilizzare i bottleneck (da lui costruiti da veri colli di bottiglia in vetro molati ad acqua) con la tecnica slide.

La differenza tra i bottleneck in commercio e quelli artigianali è la differente grossezza del vetro immediatamente visibile che conferisce un suono più corposo e un sustain più duraturo impossibile da ottenere con slide presenti in commercio.
I veri bluesman degli anni '30 e '40 utilizzavano esclusivamente slide fatti a mano da comuni bottiglie di vetro con un risultato inconfondibile.
Anche Giuseppe e Mauro utilizzano i suoi bottleneck con grande soddisfazione.
Con tutte le sue chitarre utilizza una pedaliera autocostruita

con la presenza di pochi ma essenziali elementi come: un processore per chitarra acustica preamplificato AD5 Boss ®, un accordatore Korg DT-10.
Naturalmente gli outputs sono due che vanno verso due canali diversi del mixer con la possibilità di utilizzare solo un'uscita "mono" oppure due uscite "stereo". Il processore Boss può anche essere utilizzato direttamente con le uscite bilanciate sul frontale.
La pedaliera è alimentata tramite un alimentatore interno a 9 volt in corrente continua, e possiede una presa di terra supplementare per eliminare ronzii altrimenti impossibili da eliminare.

Il banjo che si può sentire negli ultimi CD è un Banjo tenore 5 corde (con risonatore posteriore) "Emperador" ® Foto con corde John Pearse set #1800M made in USA calibro: .010 - .012 - .016 - .023 - .010 con accordatura standard bluegrass: RE SI SOL RE SOL
Questo strumento monta un pick up Fishman ® Rare Earth, che conferisce allo strumento un suono molto naturale.

Il suo quarto strumento a corde è un Charango "Chàvez" ® ( piccolo strumento sud americano a 10 corde raggruppate in 5 doppie) costruito artigianalmente a Quito in Equador da un liutaio professionista di nome Chàvez.

É un ottimo strumento con tastiera in ebano e cassa e manico in un unico pezzo in mogano lavorato a mano e piano armonico in abete bianco.
Monta corde in nylon e l'accordatura tipica è: MI LA MI DO SOL Le corde che usa più spesso sono Daniel Mari Spiral 2000 made in USA o La Preferita sempre della Mari Inc/La Bella made in USA Questo strumento si può sentire nell'ultimo disco mentre il charango usato nel terzo disco è costruito in Venezuela ed è molto più piccolo e con la cassa ricavata da un guscio di armadillo.
(Questo modello più piccolo è tipicamente chiamato " Charango Maulincho") Suona armoniche prevalentemente della Lee Oskar diatoniche maggiori in LA-SOL-RE-DO e qualche volta armoniche della Blues Arp anche se le giudica un pò più difficili da suonare perché più dure da "piegare" nelle note aspirate (pur possedendo un suono più potente).
Fabrizio Sulliotti utilizza capotasti mobili della SHUBB ® modello C2 (per chitarra nylon con tastiera piatta) SHUBB ® C1 (per chitarre acustiche a tastiera stretta e curva) e SHUBB ® C3 (per la Gibson che ha tastiera larga e curva.)



(Questi ultimi modelli sono costruiti comunque per chitarre a 12 corde).
Infine usa il Banjo fifth string capo della SHUBB ® (capotasto per la quinta corda del banjo). Li ritiene i migliori capotasti made in USA e assolutamente i più pratici da mettere e togliere i una frazione di secondo.
La loro caratteristica principale è la regolazione micrometrica che non altera l'accordatura in qualsiasi punto della tastiera.
Per informazioni: http://www.shubb.com.Da poco tempo ha comunque scoperto l'ultimo tipo di capotasti per il settore acustico il G7TH ottimo nel progetto costruttivo e nel modo d'uso.

Le sue percussioni più utilizzate vengono per la maggior parte dall'Africa e dal sud America ed esattamente dal Senegal e dall'Egitto e dal Cile e Perù come anche i Sikus (strumenti a fiato tipicamente andini) che si possono sentire nel terzo CD.
Fabrizio usa un accordatore elettronico cromatico il: SEIKO ® Chromatic Tuner ST-747 pratico ed economico.
Ha adottato ultimamente per il banjo l'accordatore The Intellitouch ® Chromatic senza cavo da installare nella paletta dello strumento in quanto funziona a vibrazioni dirette tra paletta e accordatore.
